domenica 18 novembre 2012

The greenstone

È passato davvero tanto tempo dall` ultimo post e probabilmente vi sarete chiesti dove fossi finito, beh, sono volato di nuovo in Australia, ancora una volta a Perth sulla costa ovest, alla disperata ricerca di un lavoro e possibilmente di uno sponsor, una sorta di assunzione a lunga scadenza per poter restare nel paese, alquanto difficile, ci provo.
La Nuova Zelanda e la sua gente hanno lasciato un segno indelebile in me, hanno arricchito il mio cuore e la mia mente. Ho difficoltà nel raccontarvi il mio stato d` animo e le emozioni provate durante gli ultimi giorni, è stata dura salutarsi, lasciarsi alle spalle la famiglia del Bella Vita, gli amici di Kaikoura, di Mt Maunganui, Vanese e suo figlio di cinque anni Dalton con i quali ho vissuto gli ultimi due mesi. La sera prima della mia partenza Dalton con un suo piccolo gesto mi ha lasciato senza parole... è andato dalla mamma e le ha detto di volermi regalare un cappellino, Vanese gli ha chiesto se fosse sicuro perchè aveva scelto quello a cui teneva di più tra tutti gli altri e lui ha risposto di si, così è venuto di corsa nella mia camera con il suo cappellino preferito tra le mani dicendomi che era per me. Non dimenticherò mai quel gesto, puro, semplice, e non lo dimenticherò mai la sua gioia nel ricevere poi, il mio, cappellino preferito, mi mancherà giocare con lui!
Lasciata New Plymouth ho trascorso quattro giorni ad Auckland ospite di Alberto, che avete conosciuto nel racconto del 20/02/2012. Alberto lavora al Covo, un piccolo ristorantino non lontano dal centro, devo dire che ha avuto proprio fortuna nel trovare un posto del genere, Ivan, il proprietario, è troppo forte e l` ambiente di lavoro rilassante e divertente. Con la buona sorte dalla nostra parte siamo riusciti anche a surfare insieme, le onde non erano il massimo ma quando surfi con un amico non conta, diventa tutto perfetto! Ci si rivede presto bro!
Ora eccomi qua di nuovo nella mia OZ dove ho ritrovato i miei vecchi amici e dove riaffiorano alla mente tanti ricordi. Sono a Fremantle una cittadina sul mare a circa diciotto chilometri da Perth, per fortuna Francesco, un amico conosciuto due anni fa`, aveva una camera libera, sarebbe stata dura per me essere catapultato dalla tranquillità di New Plymouth al caos di una grande città. Perth cresce a dismisura, ci sono nuovi grattacieli, è stata inaugurate da poco un`arena da 15000 posti a sedere, la rete metropolitana è in ampliamento, e anche gli affitti e il costo della vita non scherzano, insomma, speriamo siano aumentate anche le paghe.
Ho avuto già abbastanza tempo per poter valutare la situazione lavorativa, beh, è davvero dura, i ristoranti italiani sono più o meno sempre gli stessi ma il numero di ragazzi che hanno lasciato l`Italia ed altri paesi alla ricerca di fortuna da queste parti si è triplicato, comunque la settimana prossima dovrei iniziare a dare una mano nella pizzeria dove ho lavoravo tre anni fa`, incrociamo le dita! Nel frattempo mi godo un po` queste magnifiche giornte di sole tra una corsa in spiaggia, una nuotata ed una pescata, sperando presto anche in una surfata.
La greenstone? Un pezzo di Nuova Zelanda che porterò sempre con me, è al mio collo! Kia Ora!


La felce, simbolo della NZ
NZ
Muriwai Beach
Fremantle West Australia







domenica 30 settembre 2012

Un amico speciale

Le giornate passano veloci tra lavoro e piacevoli sessioni di surf, nel frattempo, sfortunatamente, ho dovuto restituire il camper, il padre di Cherie ha trovato un` acquirente, ora vivo in una casa con altre tre persone a circa cinquecento metri dalla spiaggia di Fitzroy, non male comunque.
La settimana scorsa ho ricevuto la fantastica notizia che il mio carissimo amico giapponese Shinichi verrà a trovarmi, ci siamo conosciuti quattro anni fà a Byron Bay (Australia) dove frequentavamo la stessa scuola d` inglese, sono ormai più di tre anni che non ci vediamo. È una persona splendida, con lui ho trascorso davvero momenti memorabili, adora la cultura italiana, logicamente anche il cibo, ed è un bravo surfista, se tutto va bene, da quanto mi ha scritto, dovrebbe arrivare ad Auckland venerdì notte, noleggiare una macchina il giorno seguente, essere qui verso ora di pranzo e ripartire lunedì mattina, peccato... solo per tre giorni, ma saranno davvero intensi.
Sono a casa che aspetto di ricevere un messaggio o una chiamata da Shinichi, ormai dovrebbe essere già qua. Finalmente squilla il telefono, è lui, mi aspetta all` info point. Salto in macchina, in cinque minuti sono la, pargheggio e raggiungo a piedi l` ingresso principale, non è li! Ritorno al pargheggio guardandomi intorno ma di lui neanche l`ombra. Provo a chiamarlo al cellulare, primo squillo, secondo, terzo, al quarto mi risponde una graziosa voce in giapponese, tutto mooolto chiaro, metto giù! Improvvisamente sento chiamarmi, mi volto e Shinichi è li dietro di me che sorride e mi dice con il suo italiano “ciao amico”. Che bello rivederlo, anche se non abbiamo avuto modo di sentirci spesso durante tutto questo tempo, oggi mi sembra che tre anni siamo stati lunghi un giorno, tutto è come prima. Un mega abbraccio e subito lo prendo un po` giro per via dei suoi chili di troppo, si giustifica dicendomi che non riesce a fare tanto surf, allora gli dico, bene, andiamo subito allora.
Dopo giusto un paio di sandwich siamo in spiaggia tavole sotto braccio pronti per surfare di nuovo insieme, che gioia. Tra un` onda e l`altra trascorriamo in acqua un paio di ore senza neanche accorgercene. Tornati a casa, dopo una doccia calda, ci sediamo a bere una birra e a fare due chiacchiere prima di andare a mangiare una pizza al Bella Vita. La serata passa tranquilla e spensierata, rinunciamo a spendere un altro paio di ore in un pub, siamo entranbi stanchi Schinichi di certo più di me e domani ci aspetta una grande giornata down the coast, si va a letto.
La prima cosa che Shinichi mi chiede appena svegli è il caffè, quello stile italiano però, sa che ovunque io vada porto sempre con me una caffettiera. Dopo un` abbondante colazione passiamo a prendere Tim e via sulle strade della Surf Highway, ci aspettano onde pazzesche. Il primo spot in cui ci fermiamo è Rocky Right... che spettacolo, rimaniamo a bocca aperta per la perfezione e la grandezza delle onde, troppo grandi e veloci però da tuffarci in acqua, soprattutto senza tavole adeguate, ci guardiamo in faccia e senza tanto pensarci su decidiamo di andare oltre e raggiungere Stent Rd.
Siamo di fronte all` oceano a guardare una dozzina di persone che sono già in acqua, la grandezza delle onde non cambia tanto rispetto a Rocky Right, “sembrano” però più lente, ci facciamo coraggio a vicenda e decidiamo di entrare. Siamo pronti, Tim è il primo a tuffarsi e con molta fortuna ci riesce in un attimo, mentre io e Shinichi restiamo per circa dieci minuti sulle rocce aspettando il momento opportuno per saltare, è assolutamente vietato sbagliare timing. Finalmente ci riusciamo, siamo tutti e tre vicini che remiamo verso il largo, un po` timorosi, le onde sono davvero grandi, sinceramente non ne ho mai surfato di questa dimensione. Arriviamo sulla line-up, il frastuono delle onde che rompono sul reef è assordante, si riesce a percepire tutta la loro potenza. Provo a remare sulla prima onda, riesco a prenderla ma esito il take off e vengo completamente centrifugato... circa una decina di secondi sott` acqua senza poter opporre nessuna resistenza a tutta quella energia. Riemergo, prendo fiato e vedo che Shinici sta cercando di prendere la sua prima onda, ma anche lui sfortunatamente fallisce e viene travolto. La giornata va avanti così tentando e ritentando, alla fine in circa due ora io e Shinichi riusciamo a surfare tre onde a testa, Tim una. Ci ritroviamo alla macchina sfiniti ma con un sorriso stampato sui volti per la mitica impresa, vorrei che ci fossero ancora altre giornate del genere in compagnia di Shi, ma so che domani ripartirà e mi rattristo un po`. Dopo esserci cambiati ci avviamo  con calma verso New Plumouth ascoltano in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri, la voce dei Pink Floyd.
Siamo a casa, io alle prese con i fornelli, logicamente non posso lasciare Shi a bocca asciutta, un po` di pasta (500 gr in due basteranno?) pomodoro, tonno, capperi ed olive nere è la specialità del giorno. Tutto è pronto, si comincia, buon appetito! Con molta tranquillità tra una birra e l` altra dei 500 gr di pasta non  avanza neanche un cappero, credetemi e Shi non smette di dirmi che era troppo buona e che dovrei aprire un ristorante italiano in Giappone, è ubriaco! Tra una risata ed uno sbadiglio riusciamo a tirare avanti fino a mezzanotte prima di collassare in un secondo nei nostri letti.
Ci svegliamo presto, il volo di Shinichi è nel primo pomeriggio e ci sono quattro ore di strada da percorrere prima di raggiungere Auckland. Metto sul fuoco la caffettiera mentre lui sistema le sue cose, sono triste mi dispiace salutarlo di nuovo. Tutto è pronto così dopo aver sorseggiato insieme l` ultimo caffè ci avviamo in entrambi le macchine all` imbocco dell` highway fermandoci ad un distributore di benzina. Ci siamo è il momento dei saluti, Shinichi mi ringrazia infinitamente per l`ospitalità, io faccio altrettanto ringraziandolo di essere venuto e ci promettiamo di non dover aspettare altri tre anni prima di surfare di nuovo insieme, magari sarà in Italia o in Giappone, o magari altrove, ciò che conta è che sarà presto. Ciao caro amico!


 Sandwich time Shinichi
 Rocky Right
 Stent Road
  Stent Road
 Io e Shinichi 
 Tim e Shinichi
Specialità del giorno

venerdì 31 agosto 2012

n°45, "the surf highway"

Finalmente è arrivato il momento di scoprire la costa, è una soleggiata Domenica, ci sono onde ed il ristorante è chiuso, combinazione perfetta. La strada che costeggia la costa è la famosa Highway 45, “The surf highway”, il nome lascia sognare ad occhi aperti. Tim, un ragazzo inglese conosciuto al campeggio anche lui surfista, si è unito alla spedizione. Il paesaggio lungo la strada è incantevole, alla nostra destra l`oceano, a sinistra il monte Taranaki innevato. Guardandomi intorno mi rendo conto che l` attività vulcanica passata ha influenzato molto la morfologia del territorio che risulta particolarmente ondulata, tutte queste collinette sembrano tanti mini vulcani. Ci fermiamo lungo la strada per qualche foto, ne approfittiamo anche per consultare la guida di surf, ci sono circa una dozzina di spot che si susseguono, se ci fermiamo per controllarli singolarmente perdiamo mezza giornata. Optiamo per la rinomata destra di Stent Road un` onda con takeoff ripido, parete veloce e tubante con bassa marea. Guidiamo per altri venti minuti prima di trovare l` indicazione stradale per Stent, un` enorme masso sul quale è scritto a bomboletta “Stent Road” ed alcuni adesivi dei più famosi marchi di surf. Siamo quasi sul mare, giusto l`ultima curva... ci siamo, onde perfette pettinate da un leggero vento di terra sono davanti ai nostri occhi increduli. Il picco è abbastanza affollato circa una ventina di persone ma non dovrebbe essere un problema la frequenza dei set è abbastanza alta. Tim resta un po` perplesso non se la sente di entrare in acqua per via della grandezza delle onde, mi dispiace, non mi va di surfare da solo così gli propongo di continuare la ricerca, ma lui non esita ad incitarmi a tuffarmi in acqua. Ok, gli dico giusto un paio di ore e dopo ci mettiamo alla ricerca di uno spot adatto al suo livello. In dieci minuti sono in acqua a remare verso il picco, sono carico di adrenalina non vedo l` ora di prendere la prima onda ed urlare di gioia. È il momento, arriva la mia onda, è grande ed inizio a remare con tutte le mie forze, in un attimo senza neanche rendermene conto sono su, sto cavalcando questa enorma massa d` acqua che ha viaggiato a lungo attraverso l` oceano per regalarmi la sua energia, che meraviglia, che gioia!
Esco dall` acqua quasi esausto, Tim si complimenta con me per la prestazione, mi cambio in fretta e ripartiamo, prima però sosta pranzo obbligatoria a base di pie, sacra, qua in Nuova Zelanda. Ci dirigiamo verso sud per controllare un paio di spot che dovrebbero essere anche alla portata di Tim, sfortunatamente però in entrambi il vento, seppur debole, soffia dal mare rovinando completamente le onde. Ci consultiamo un attimo, alla fine decidiamo di ritornare a Stent, Tim ha intezione di provarci anche perchè ora, con la bassa marea, la grandezza delle onde si è di certo ridotta. Appena arrivati ci rendiamo subito conto che le onde sono effettivamente più piccole, Tim tira un sospiro di sollievo ed in un attimo è già nella sua muta e tavola sotto braccio che salta da una roccia all` altra come un grillo per raggiungere l`acqua. Cosa sto aspettando? Mi tuffo anch`io, si ricomincia!
Il sole inizia lentamente ad adagiarsi sull` oceano, noi siamo ancora in acqua, sfiniti, ma con l` umore alle stelle. Che giornata!


 Vista del monte Taranaki da Stent Road
 La destra di Stent Road
 Ci sono anch`io
 Bassa marea





sabato 18 agosto 2012

New Plymouth

New Pleymouth è una cittadina di circa 50mila abitanti, la più grande tra le città del distretto di Taranaki. Quest` ultimo ha una forma che richiama molto quella del nostro Gargano e nel suo centro sorge maestoso il monte Taranaki, uno stratovulcano ancora attivo di 2500 m. Taranaki è il nome che il popolo Maori ha attribuito inizialmente alla montagna, successivamente poi con l` arrivo degli inglesi il capitano Cook lo ha rinominato Mt Egmont in onore di lord Egmont che aveva promosso il suo viaggio oltre oceano. Attualmente entrambi i nomi hanno stessa importanza e sono usati indistintamente.
Sono trascorse un paio di settimane dal mio arrivo e fortunatamente, dopo aver speso quasi tutto durante il “driving thru NZ”, ho subito trovato lavoro come pizzaiolo al “Bella Vita”. Cherie, il boss, quando le ho confessato che dormivo in macchina si è subito preoccupata di trovarmi una sistemazione adeguata, così mi ha dato in prestito il camper in vendita di suo padre. Incredibile, mi ritrovo a vivere in un campeggio in riva al mare, il massimo per me, mi sveglio ogni mattina do uno sguardo all` oceano e se ci sono onde, caffè, muta e di corsa in acqua! Ci sono state un paio giornate davvero fantastiche con onde tubanti di un metro e mezzo circa e vento off-shore, il top per un surfista, sono restato in acqua fino allo sfinimento! C`è una cosa che mi ha particolarmente lasciato col fiato sospeso, quando alcuni giorni fà sono entrato in acqua alle otto del mattino, ho remato per raggiungere il picco (dove rompono le onde) e mi son seduto sulla mia tavola voltandomi indietro verso la spiaggia... la vista del monte Taranaki completamente innevato, senza parole, fino ad allora era sempre stato nascosto dalle nuvole, sono rimasto incantato per un bel po` prima di risvegliarmi e dacci dentro per prendere la prima onda della giornata.
Il lavoro al Bella Vita non è male, diciamo che ho portato una ventata di italianità modificando completamente il menù delle pizze e il loro modo di farle, che non sto qua a raccontarvi vi verrebbe da piangere, la gente comunque inizia lentamente ad apprezzare il cambiamento. Nel weekend do anche una mano in sala, mi diverto troppo quando devo ordinare ed i clienti cercano di pronunciare correttamente i nomi dei piatti italiani, io li consolo dicendogli che il tentativo non era male, ma alla fine rinunciano ed indicano sorridendo con il dito. Il ristorante non dista molto dal campeggio e nelle giornate di sole adoro andarci in skate sul lungomare e respirare l` oceano, mi trasmette calma, gioia e vitalità.
Sto trascorrendo davvero delle giornate fantastiche, anche se non nascondo che svegliarmi ogni mattina e mettermi alla guida per raggiungere una nuova destinazione sconosciuta un po` mi manca... questo desiderio di scoperta è innato in me, sicuramente da qui a pochi giorni mi lancerò alla scoperta della costa.

 La mia casa mobile
 Fitzroy Beach


 Monte Taranaki

giovedì 9 agosto 2012

Il falco

Ora posso svelarvi perchè ho iniziato il primo post di questo viaggio con il titolo “There is someone” e poi continuato per gli altri con tre puntini sospensivi.
In questa lunga avventura ogni volta che ho alzato lo sguardo al cielo c` era un falco che planava su di me, da nord a sud da est ad ovest, sempre presente! Ho avuto una strana sensazione, come se qualcuno mi stesse osservando e guidando lungo la strada... mi piace pensare che sia stato davvero così. Grazie!

martedì 7 agosto 2012

...

Il giorno seguente i primi 2 traghetti sono comunque cancellati, si salpa con quello delle 11, di certo questa traversata sarà da ricordare. Sono in fila all` imbarco da un bel po`, c`è tutta la gente che aveva prenotato per il giorno precedente ma non è riuscita a partire, siamo davvero in tanti. Dopo diverse ore di attesa finalmente si parte. Mi rimangio l` ultima frase, magari era meglio aspettare ancora un altro giorno... non appena siamo nello stretto il traghetto inizia ad andare su e giù come una giostra, c`è poco da  divertirsi però. Per evitare di sentirmi male mi sposto a poppa dove si risente meno il “dolce dondolio”, mi sdraio su di un divanetto, chiudo gli occhi e speriamo passi in fretta. Arriviamo finalmente a Wellington sani e salvi giusto un po` scombussolati con lo stomaco. 
Nei giorni passati ho pensato molto alla nuova destinazione una volta arrivato nell` isola del nord dove fermarmi per un po` e provare a cercare lavoro, Gisborne sulla costa est o New Plymouth su quella ovest? Non sono riuscito a decidere.
Sbarcato, la prima indicazione stradale che trovo è quella dell` autostrada n° 2 direzione est, Gisborne allora, di nuovo on the road sulle “care” strade della Nuova Zelanda. 540 km da percorrere e sono passate solo un paio di ore da quando ho lasciato Wellington, stanchezza e un leggero mal di testa mi accompagnano, ormai è buio, meglio fermarmi, mangiare qualcosa di caldo e riposare un po`. L` indomani mi sento decisamente meglio, è una bellissima giornata e mi rimetto subito in marcia. Dopo diverse soste lungo la strada, prima per visitare Napier, famosa per il suo centro completamente ricostruito in stile Déco dopo il terremoto del 1931 e poi per scoprire qualche onda nella penisola di Mahia, ma senza successo, arrivo finalmente a Gisborne al calar del sole. A prima vista non rimango particolarmente colpito, la cittadina mi appare trascurata, fatiscente e la gente del posto poco contenta di vedere una faccia nuova nei paraggi, magari domani alla luce del sole avrà tutto un altro aspetto. Trovo un campeggio dove poter trascorrere la notte, faccio una doccia calda, cucino un po` di pasta, due chiacchiere con la famiglia e poi a dormire.
Comincia un` altra giornata, l` aria è fresca ed il sole già alto, Gisborne infatti vanta di essere la prima città al mondo ad ammirare ogni giorno la nascita del nuovo sole. Arrivo in città carico di entusiasmo e determinazione per cercare lavoro, ho una lista di diversi ristoranti italiani e non dove provare a chiedere. Camminando per le strade del centro mi rendo comunque conto che le impressioni della sera precedente non sono poi cambiate così tanto, non mi sento per niente a mio agio e ho uno strano presentimento. Non consegno neanche un curriculum, non so cosa fare, ripartire subito o aspettare qualche giorno prima di decidere? É ormai primo pomeriggio, ho perso un bel po` di tempo girovagando senza meta con il continuo interrogativo nella testa, ma basta pensarci, proprio non mi sento di restare, si riparte, destinazione New Plymouth, c` è tutta la Nuova Zelanda da attraversare, 600 km da percorrere da est ad ovest ed ancora tre ore di luce, partendo ora riuscirei ad arrivare a Taupo prima di sera, giusto a metà strada... ennesimo pieno di benzina e via.
Lentamente il contachilometri srotola la sua sequenza di numeri, il tempo sembra non passare mai. Lungo la strada mi rendo definitivamente conto che non bisogna attenersi ai tempi di percorrenza di google map, almeno per la Nuova Zelanda, è buio e mancano ancora 50 km da Taupo. L`ultimo tratto di strada comunque mi piace davvero tanto, un infinito rettilineo, un cielo ricco di stelle ed uno spicchio di luna a farmi compagnia. Finalmente arrivo! 
Il sole bussa alla mia macchina, mi chiama, non posso perdere l` ennesima sua esibizione mattutina, sempre diversa, sempre emozionante ed intensa, che meraviglia!
Prima di ripartire controllo il livello dell` olio nel motore e del liquido di raffreddamento, la cara Holden ha la sua età e bisogna averne cura, tutto ok possiamo andare. Arrivo con estrema semplicità a Taumarunui, da qui in poi comincia l` autostrada n° 43 meglio conosciuta come “the forgotten highway” (l` autostrada dimenticata). Lo scenario è indescrivibile, una stada perlopiù ad una corsia che attraversa monti, valli, fiumi, ci sono mucche che pascolano tranquille, cavalli che corrono indisturbati, sembra che anche il tempo si sia dimenticato di questo luogo. Arrivo ad Ohura dove faccio una breve sosta e do uno sguardo allo stradario. Mi rendo conto che il tratto successivo, per più di venti chilometri, è indicato in sterrato, non riesco a crederci, troppo tardi per tornare indietro, magari è stato asfaltato! Sono sinceramente preoccupato, Ohura è un paesino fantasma nessuno nei paraggi a cui poter chiedere informazioni, almeno per rendermi conto di cosa mi aspetta, pazienza, non mi resta che incrociare le dita. Dopo circa cinque chilometri si comincia con lo sterrato, no, nessun asfalto. Procedo a circa 50 km/h è davvero difficile avere controllo ed aderenza a velocità maggiori, fidatevi ne so qualcosa! Sono nel mezzo del nulla, nessun altro a parte me su questa strada che si prospetta lunga e dolorosa. Dopo più di mezz` ora iniziano finalmente i primi tratti asfaltati, la civiltà è vicina, continuo a guidare imperterrito, l`asfalto è ormai continuo ce l`ho fatta! Raggiungo la connessione con l` autostrada n° 3 mancano 60 km, sono elettrizzato, speriamo bene!
Ci siamo, sono a New Plymouth e questa volta la prima impressione è più che positiva. Vado subito sul mare, mi siedo sulla sabbia e mi rilasso dopo questa lunga giornata guardando una decina di surfisti aspettare pazienti la loro onda e pensando che questo lungo viaggio sia ormai giunto al termine... ora comincia un` altra avventura!

Penisola di Mahia 
Sulla strada per Taupo
Alba a Taupo
Alba a Taupo
 
The forgotten highway
Il tratto di strada in sterrato
New Plymouth

domenica 29 luglio 2012

...

Sono le 7 del mattino, sorseggio il mio caffè seduto in riva al mare ad ammirare un`alba fantastica e dei delfini che vanno su e giù nella baia che di tanto in tanto saltano fuori dall` acqua esibendosi con estrema eleganza, è davvero un momento unico.
Dopo le consuete attività mattutine mi avvio con calma in città alla ricerca di un meccanico. Fortunatamente il primo che trovo si occupa proprio di marmitte e radiatori, sono il primo cliente del giorno, speriamo mi tratti bene. Dopo aver ispezionato la macchina, prese varie misure e controllato diversi prezzari mi spara la modica cifra di 310$, non se ne parla proprio! Provo a fargli capire la mia situazione, spiegandogli che dormo in macchina e che non posso spendere quella somma di denaro, mi dice allora di aspettare un attimo. Torna dopo due minuti alquanto sorridente e mi chiede se 150$ sono ok, affare fatto! Iniziano i lavori, io ne approfitto per fare un giro in città e bere un caffè. Dopo circa mezz` ora ritorno all` officina, la mia Holden è pronta a ripartire, così pago, ringrazio e saluto, l` Abel Tasman National Park mi aspetta. Il parco è ad un` ora ad ovest di Nelson e da quanto sentito dire è davvero fantastico, non mi resta che verificare. Arrivato a destinazione lo scenario che si mostra ai miei occhi è sorprendente, un` infinita baia dove l` acqua dell` oceano si è ritirata lasciando spazio ad una sabbia rosacea e tante piccole barche adagiate sui fianchi ad aspettare l` arrivo dell` alta marea. Pargheggiata la macchina m` incammino zaino in spalla verso l` ingresso del parco, ci sono diversi percorsi da poter seguire alcuni anche di otto ore solo andata, opto per quello di due ore che costeggia l` oceano. Il sentiero si perde subito in una vegetazione via via sempre più fitta da non riuscire più a vedere il blu dell`oceano, poi improvvisamente si apre su di una piccola baia deserta che mi lascia senza fiato. Inizio a camminare a piedi nudi sulla sabbia e di tanto in tanto mi volto indietro a guardare le mie impronte solitarie che l` acqua dell` oceano cancella lentamente, a breve non ci sarà più nessun segno del mio passaggio tutto sarà immutato come prima. Countinuo la mia esplorazione, di nuovo una fitta vegetazione, di nuovo un` altra baia incantata è una magica sequenza che si ripete.
Lasciato il parco e dopo un meritata pausa pranzo mi rimetto in marcia alla volta di Picton sperando di arrivare in tempo da riuscire ad imparcarmi sull` ultimo traghetto del giorno. Nonostante la strada sia stata davvero logorante arrivo con largo anticipo, ma ironia della sorte tutti i traghetti sono stati cancellati per via delle pessime condizioni del mare, non mi resta che aspettare l` indomani e sperare che l` ira di Nettuno si plachi.


  Alba a Nelson



  Abel Tasman National Park
 Sulla strada per Picton

lunedì 16 luglio 2012

...

Arrivo verso ora di pranzo a Westport così mi fermo in cima ad un promontorio per mangiare qualcosa e rilassarmi un po`. La piccola cittadina non offre tanto da vedere e riprendo il viaggio, manca ancora un bel tratto e non ho nessuna voglia di guidare al buio. La strada sembra interminabile, come sempre, continuo ad attraversare piccoli “paesini” isolati di quattro, cinque case, mi domando chi possa viverci, non sono case abbandonate, ci sono lenzuola e vestiti stesi ad asciugare. Ad un tratto incontro un ragazzo che fà l`autostop, dai almeno faccio due chiacchiere e il tempo passa. Non ricordo il suo nome ma è tedesco ed è diretto anche lui a Nelson. Mi racconta di aver girato tutta l`isola del sud facendo l`autostop aspettando fiducioso lungo il ciglio della strada che qualcuno si fermasse, di essersi riparato sotto qualche albero nelle giornate di pioggia, di camionisti pazzi che gli hanno dato un passaggio, di aver vissuto per un mese anche lui a Kaikoura lavorando in un motel e che a settembre ritornerà in Scozia per continuare i suoi studi in psicologia. Resto davvero colpito dal suo racconto di viaggio, da ammirare, io allo stesso modo gli racconto un po` di me.
Non manca ormai tanto, un` altra mezz` ora circa. Siamo in un tratto di strada in salita, ed inizio a sentire un forte frastuono dietro di noi, sicuramente è la macchina che ci segue, avrà una di quelle marmitte modificate e rumorose che vanno tanto di moda da queste parti. Ad un tratto ci supera ed il rumore assordante non cessa anzi aumenta... nooo, è la mia Holden!!! Ci fermiamo per controllare la situazione, beh la marmitta è completamente distaccata dal resto del tubo di scappamento, fantastico! Nulla da poter fare, ci tocca arrivare in città sperando di non essere fermati dalla polizia e beccarmi una multa. Mi sembra di guidare un trattore, ma fimalmente arriviamo a Nelson non in tempo comunque da trovare un meccanico aperto. Il mio amico di viaggio mi saluta continuando per la sua strada, io invece mi dirigo verso il mare alla ricercara di un posto dove dormire. Trovo un campeggio gestito da una coppia hippy veramente simpatica inoltre il posto è fantastico. Non mi resta che cenare ed andare a letto con la luna a vegliare sui miei sogni, domani è un altro giorno e si vedrà.


 Westport



domenica 24 giugno 2012

...

La notte è passata tranquilla e mi sveglio presto onde evitare che le prime persone ad arrivare per lavoro mi trovino lì. Vado subito sul mare a controllare la situazione, non si è placato per niente e non credo che nelle prossime ore possa migliorare, mi tocca aspettare domani. Dopo una ricca colazione decido di trascorrere qualche ora in biblioteca per poter sentire i miei con skype, controllare un po` l` e-mail e ricaricare tutti i vari aggeggi elettronici. Ho notato che qui le biblioteche sono un gran centro di ritrovo per tutte le generazioni, c`è chi si dedica ai puzzle, chi legge il quotidiano, chi discute in gruppo di un libro appena letto sorseggiando te`, chi studia e chi come me è inchiodato ad un computer.  La chiacchierata con la family è piacevole, ci sono tutti anche il mio cane Jessy e stanno bene, alla fine non manca come al solito l`interminabile elenco di raccomandazioni, “mi raccomando...” Approfitto del fatto che internet sia gratis per mettermi alla ricerca su google map di un posto dove dormire in santa pace. A circa una quindicina di chilometri c`è il Lago Brunner, mi sembra una buona alternative allo scasso. Lasciata la biblioteca e dopo qualche piccolo acquisto al supermarket, mi avvio tranquillamente verso l`entroterra. La strada costeggia un ampio fiume in piena, le sue acque sono marroni, cariche di detriti e tronchi di alberi che si perdono lungo i suoi meandri. Ad un certo punto la strada devia verso l`interno e guido per un`altra decina di minuti prima di arrivare a destinazione. Beh cosa dire... ancora un altro piccolo paradiso, che bello! Prendo la prima stradina sterrata e in un attimo sono accampato in riva a questo magnifico lago, che silenzio, si sente solo la natura. Qualche goccia di pioggia inizia a cadere giù, meglio mettermi all`opera ed iniziare a preparare il pranzo. Giusto in tempo, la mia pasta è pronta e la pioggia arriva giù copiosa. Sono chiuso in macchina e non riesco ad evitare di cadere nelle mani di Morfeo, il tintinnio poi della piggia sul tetto della macchina è per me una dolce ninna nanna. Mi sveglio dopo un`ora, i vetri sono completamente appannati non riesco a vedere nulla, la pioggia è cessata, così decido di uscire a dare un`occhiata. Che meraviglia! Il sole e un brillante arcobaleno che si perde in alto nel cielo hanno fatto la loro comparsa rendendo quel posto ancora più speciale e magico. La notte non tarda ad arrivare, provo ad accendere un fuoco per riscaldarmi un po`, ma è impossibile la legna è troppo bagnata e così mi siedo in riva al lago avvolto dall`oscurità perso nei miei pensieri e nei miei sogni.
Alle 6:30 del mattino sono già alle prese con il caffè mentre il sole inizia lentamente ad illuminare il paesaggio, tra cui maestose  vette innevate che assumono un caratteristico riflesso rosaceo. Quasi mi dispiace lasciare questo luogo, ma è meglio avviarmi di nuovo verso Greymouth sperando almeno oggi di riuscire a surfare. Non ci credo! L` oceano dopo tre giorni ribolle ancora, completamente disordinato ed insurfabile, non ce la faccio più, sono stanco di aspettare, continuo il mio viaggio verso Nord destinazione Nelson...


 Lago Brunner