martedì 7 agosto 2012

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Il giorno seguente i primi 2 traghetti sono comunque cancellati, si salpa con quello delle 11, di certo questa traversata sarà da ricordare. Sono in fila all` imbarco da un bel po`, c`è tutta la gente che aveva prenotato per il giorno precedente ma non è riuscita a partire, siamo davvero in tanti. Dopo diverse ore di attesa finalmente si parte. Mi rimangio l` ultima frase, magari era meglio aspettare ancora un altro giorno... non appena siamo nello stretto il traghetto inizia ad andare su e giù come una giostra, c`è poco da  divertirsi però. Per evitare di sentirmi male mi sposto a poppa dove si risente meno il “dolce dondolio”, mi sdraio su di un divanetto, chiudo gli occhi e speriamo passi in fretta. Arriviamo finalmente a Wellington sani e salvi giusto un po` scombussolati con lo stomaco. 
Nei giorni passati ho pensato molto alla nuova destinazione una volta arrivato nell` isola del nord dove fermarmi per un po` e provare a cercare lavoro, Gisborne sulla costa est o New Plymouth su quella ovest? Non sono riuscito a decidere.
Sbarcato, la prima indicazione stradale che trovo è quella dell` autostrada n° 2 direzione est, Gisborne allora, di nuovo on the road sulle “care” strade della Nuova Zelanda. 540 km da percorrere e sono passate solo un paio di ore da quando ho lasciato Wellington, stanchezza e un leggero mal di testa mi accompagnano, ormai è buio, meglio fermarmi, mangiare qualcosa di caldo e riposare un po`. L` indomani mi sento decisamente meglio, è una bellissima giornata e mi rimetto subito in marcia. Dopo diverse soste lungo la strada, prima per visitare Napier, famosa per il suo centro completamente ricostruito in stile Déco dopo il terremoto del 1931 e poi per scoprire qualche onda nella penisola di Mahia, ma senza successo, arrivo finalmente a Gisborne al calar del sole. A prima vista non rimango particolarmente colpito, la cittadina mi appare trascurata, fatiscente e la gente del posto poco contenta di vedere una faccia nuova nei paraggi, magari domani alla luce del sole avrà tutto un altro aspetto. Trovo un campeggio dove poter trascorrere la notte, faccio una doccia calda, cucino un po` di pasta, due chiacchiere con la famiglia e poi a dormire.
Comincia un` altra giornata, l` aria è fresca ed il sole già alto, Gisborne infatti vanta di essere la prima città al mondo ad ammirare ogni giorno la nascita del nuovo sole. Arrivo in città carico di entusiasmo e determinazione per cercare lavoro, ho una lista di diversi ristoranti italiani e non dove provare a chiedere. Camminando per le strade del centro mi rendo comunque conto che le impressioni della sera precedente non sono poi cambiate così tanto, non mi sento per niente a mio agio e ho uno strano presentimento. Non consegno neanche un curriculum, non so cosa fare, ripartire subito o aspettare qualche giorno prima di decidere? É ormai primo pomeriggio, ho perso un bel po` di tempo girovagando senza meta con il continuo interrogativo nella testa, ma basta pensarci, proprio non mi sento di restare, si riparte, destinazione New Plymouth, c` è tutta la Nuova Zelanda da attraversare, 600 km da percorrere da est ad ovest ed ancora tre ore di luce, partendo ora riuscirei ad arrivare a Taupo prima di sera, giusto a metà strada... ennesimo pieno di benzina e via.
Lentamente il contachilometri srotola la sua sequenza di numeri, il tempo sembra non passare mai. Lungo la strada mi rendo definitivamente conto che non bisogna attenersi ai tempi di percorrenza di google map, almeno per la Nuova Zelanda, è buio e mancano ancora 50 km da Taupo. L`ultimo tratto di strada comunque mi piace davvero tanto, un infinito rettilineo, un cielo ricco di stelle ed uno spicchio di luna a farmi compagnia. Finalmente arrivo! 
Il sole bussa alla mia macchina, mi chiama, non posso perdere l` ennesima sua esibizione mattutina, sempre diversa, sempre emozionante ed intensa, che meraviglia!
Prima di ripartire controllo il livello dell` olio nel motore e del liquido di raffreddamento, la cara Holden ha la sua età e bisogna averne cura, tutto ok possiamo andare. Arrivo con estrema semplicità a Taumarunui, da qui in poi comincia l` autostrada n° 43 meglio conosciuta come “the forgotten highway” (l` autostrada dimenticata). Lo scenario è indescrivibile, una stada perlopiù ad una corsia che attraversa monti, valli, fiumi, ci sono mucche che pascolano tranquille, cavalli che corrono indisturbati, sembra che anche il tempo si sia dimenticato di questo luogo. Arrivo ad Ohura dove faccio una breve sosta e do uno sguardo allo stradario. Mi rendo conto che il tratto successivo, per più di venti chilometri, è indicato in sterrato, non riesco a crederci, troppo tardi per tornare indietro, magari è stato asfaltato! Sono sinceramente preoccupato, Ohura è un paesino fantasma nessuno nei paraggi a cui poter chiedere informazioni, almeno per rendermi conto di cosa mi aspetta, pazienza, non mi resta che incrociare le dita. Dopo circa cinque chilometri si comincia con lo sterrato, no, nessun asfalto. Procedo a circa 50 km/h è davvero difficile avere controllo ed aderenza a velocità maggiori, fidatevi ne so qualcosa! Sono nel mezzo del nulla, nessun altro a parte me su questa strada che si prospetta lunga e dolorosa. Dopo più di mezz` ora iniziano finalmente i primi tratti asfaltati, la civiltà è vicina, continuo a guidare imperterrito, l`asfalto è ormai continuo ce l`ho fatta! Raggiungo la connessione con l` autostrada n° 3 mancano 60 km, sono elettrizzato, speriamo bene!
Ci siamo, sono a New Plymouth e questa volta la prima impressione è più che positiva. Vado subito sul mare, mi siedo sulla sabbia e mi rilasso dopo questa lunga giornata guardando una decina di surfisti aspettare pazienti la loro onda e pensando che questo lungo viaggio sia ormai giunto al termine... ora comincia un` altra avventura!

Penisola di Mahia 
Sulla strada per Taupo
Alba a Taupo
Alba a Taupo
 
The forgotten highway
Il tratto di strada in sterrato
New Plymouth

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