domenica 24 giugno 2012

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La notte è passata tranquilla e mi sveglio presto onde evitare che le prime persone ad arrivare per lavoro mi trovino lì. Vado subito sul mare a controllare la situazione, non si è placato per niente e non credo che nelle prossime ore possa migliorare, mi tocca aspettare domani. Dopo una ricca colazione decido di trascorrere qualche ora in biblioteca per poter sentire i miei con skype, controllare un po` l` e-mail e ricaricare tutti i vari aggeggi elettronici. Ho notato che qui le biblioteche sono un gran centro di ritrovo per tutte le generazioni, c`è chi si dedica ai puzzle, chi legge il quotidiano, chi discute in gruppo di un libro appena letto sorseggiando te`, chi studia e chi come me è inchiodato ad un computer.  La chiacchierata con la family è piacevole, ci sono tutti anche il mio cane Jessy e stanno bene, alla fine non manca come al solito l`interminabile elenco di raccomandazioni, “mi raccomando...” Approfitto del fatto che internet sia gratis per mettermi alla ricerca su google map di un posto dove dormire in santa pace. A circa una quindicina di chilometri c`è il Lago Brunner, mi sembra una buona alternative allo scasso. Lasciata la biblioteca e dopo qualche piccolo acquisto al supermarket, mi avvio tranquillamente verso l`entroterra. La strada costeggia un ampio fiume in piena, le sue acque sono marroni, cariche di detriti e tronchi di alberi che si perdono lungo i suoi meandri. Ad un certo punto la strada devia verso l`interno e guido per un`altra decina di minuti prima di arrivare a destinazione. Beh cosa dire... ancora un altro piccolo paradiso, che bello! Prendo la prima stradina sterrata e in un attimo sono accampato in riva a questo magnifico lago, che silenzio, si sente solo la natura. Qualche goccia di pioggia inizia a cadere giù, meglio mettermi all`opera ed iniziare a preparare il pranzo. Giusto in tempo, la mia pasta è pronta e la pioggia arriva giù copiosa. Sono chiuso in macchina e non riesco ad evitare di cadere nelle mani di Morfeo, il tintinnio poi della piggia sul tetto della macchina è per me una dolce ninna nanna. Mi sveglio dopo un`ora, i vetri sono completamente appannati non riesco a vedere nulla, la pioggia è cessata, così decido di uscire a dare un`occhiata. Che meraviglia! Il sole e un brillante arcobaleno che si perde in alto nel cielo hanno fatto la loro comparsa rendendo quel posto ancora più speciale e magico. La notte non tarda ad arrivare, provo ad accendere un fuoco per riscaldarmi un po`, ma è impossibile la legna è troppo bagnata e così mi siedo in riva al lago avvolto dall`oscurità perso nei miei pensieri e nei miei sogni.
Alle 6:30 del mattino sono già alle prese con il caffè mentre il sole inizia lentamente ad illuminare il paesaggio, tra cui maestose  vette innevate che assumono un caratteristico riflesso rosaceo. Quasi mi dispiace lasciare questo luogo, ma è meglio avviarmi di nuovo verso Greymouth sperando almeno oggi di riuscire a surfare. Non ci credo! L` oceano dopo tre giorni ribolle ancora, completamente disordinato ed insurfabile, non ce la faccio più, sono stanco di aspettare, continuo il mio viaggio verso Nord destinazione Nelson...


 Lago Brunner




giovedì 14 giugno 2012

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Oggi il sole brilla alto in un cielo sgombro di nuvole, la nostra prossima destinazione è Greymouth. Arriviamo in città, è Domenica, le strade sono desolate, negozi ed uffici chiusi, il tempo è completamente cambiato addirittura piove, le uniche auto in giro sono quelle in coda ai diversi fast-food McDonald`s, KFC e compagnie varie, la cosa sinceramente mi rattrista. Ci fermiamo all`info point per chiedere se in giro ci sono docce pubbliche, meglio non dirvi quando è stata la mia ultima volta, bene ci sono! Ci precipitiamo in questo caravan park, due docce, una libera l`altra impegnata, 2$ per cinque minuti, Johan va per primo, a me tocca aspettare un paio di minuti. Finalmente... che goduria!
Dopo questa tanto attesa doccia, ci rimettiamo alla guida per raggiungere poco distante da lì Punakaiki e visitare le famose Pancake Rocks e Blowholes. Le prime sono enormi rocce sedimentarie a strapiombo sul mare dove è facilmente visibile il fenomeno della stratificazione e dove l`azione incessante dell`oceano ha portato alla formazione dei Blowholes, cioè grotte e fori dove il frangere delle onde genera dei fantastici getti d`acqua. La giornata è proprio adatta, l`oceano è in tempesta, lo spettacolo è unico e cerco di fare del mio meglio con la macchina fotografica per catturare i momenti salienti.
Ritorniamo alle macchine, è il momento dei saluti le nostre strade si dividono, Johan prosegue verso nord, io invece ritorno a Greymouth, in zona ci sono degli ottimi spots, voglio aspettare che l`oceano si calmi e mi regali magari qualche bella onda. Mi ha fatto davvero piacere condividere con Johan momenti del mio viaggio e credo sia stato lo stesso per lui, non dimenticherà di certo il mio banaba bread visto che ne ha divorato metà, magari ci rivedremo di nuovo. A presto brò!
Sulla strada di ritorno a Grymouth do uno sguardo in giro alla ricerca di un posto tranquillo dove dormire, ma nulla. Arrivo in città, la pioggia è diventata pesante, quasi non riesco a guidare per la scarsa visibilità e le raffiche di vento sono così forti da scuotere senza problemi la macchina, così mi fermo in un bar per un caffè. Dopo poco più di un`ora mi rimetto alla ricerca e non lontano dal centro trovo un`area destinata a veicoli self-contented, cioè con bagno interno, dove poter trascorrere la notte. Beh vero, non ho il bagno in macchina, ma sinceramente non ho più voglia di cercare e non credo che qualcuno venga a controllare, mi fermo lì. Mi addormento come un ghiro e dopo circa due ore sto sognando di essere svegliato da qualcuno che bussa forzatamente ai miei finestrini... avrete capito che non è un sogno. Mi sveglio di soprassalto con delle mega luci tipo stadio puntate sulla mia macchina ed un agente che mi chiede di aprire. Abbasso il finestrino, un ragazzo paffuto sulla trentina mi chiede se ho letto il segnale che dice solo per veicoli “self-contented”, io gli rispondo nooo, e lui replica dicendomi che non posso stare lì, ecco che arriva la multa! Sono fortunato perchè mi dice solo di spostarmi e di andare in un`altra area poco distante, mi è andata bene. Così dopo essermi fatto indicare la strada sono di nuovo alla guida, tutto assonnato con un diluvio in atto e tutti i vetri appannati, sicuro mi schianto in un muro. Raggiungo il luogo indicato non so come e altro non è che un parcheggio in spiaggia, non mi inspira proprio, dove andare? Girovagando un po` là intorno trovo una sorta di scasso con una dozzina di auto, o quello che resta, pargheggiate... questo è il posto giusto e così mi sistemo tra altre due macchine ben nascosto sperando di non risvegliarmi in una pressa demolitrice... speriamo, buona notte!


 Pancake Rocks e Blowholes






mercoledì 6 giugno 2012

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Ci ritroviamo a fare colazione il mattino seguente, questa volta caffè, banana bread e cioccolata svizzera, non male! Si riparte, prima però un breve sosta in città, dobbiamo entrambi fare il pieno e un po` di scorte alimentari, per un bel tratto saremo tagliati fuori dalla civiltà. Decidiamo di guidare per circa quattro ore e giuro che sono tante sulle strada della NZ, oltre rischi d`impazzire, inoltre il tempo non è favorevole, vento e pioggia ci accompagnano. Mi rendo conto che ci stiamo avvicinando sempre di più alla costa, la vegetazione è cambiata completamente, ora la “rain forest” regna sovrana. Ci fermiamo in prossimità di Haast Pass in una valle coperta da fitte nuvole, con una fastidiosissima pioggiarellina, vento e freddo! Non andiamo oltre, il mattino dopo decidiamo di percorrere il sentiero non lontano da dove ci siamo accampati che porta alle “blue pools”, enormi vasche naturali nella roccia scavate dall` acqua nel corso dei secoli. Il buio cala in un`attimo la pioggia continua incessante... direi che è proprio il momento giusto per un te` caldo. Per fortuna il tempo passa senza rendercene tanto conto, due risate, la cena e poi a letto nella speranza di risvegliarci e poter ammirare il cielo.
Bene, si intravede qualcosa! Dopo una ricca colazione decidiamo di aspettare un paio di ore prima di incamminarci lungo il sentiero, aspettando che il sole faccia la sua comparsa scavalcando le enormi vette che ci circondano. Trascorriamo un po` di tempo in un bar chiedendo ad alcuni locals informazioni sul percorso, ma la prima cosa che ci dicono è che sicuramente le “blue pools” non avranno il loro caratteristico colore azzurro, per via dell`intensa pioggia di ieri, ma sarà più sul verde, nessun problema, oggi solo per noi saranno le ”green pools”. Dopo circa un`ora e mezza il sole inizia a farsi vedere a risvegliare una natura silenziosa e a riscaldare i nostri corpi. Iniziamo il nostro cammino attraverso la rain forest, la vegetazione è davvero fitta, caratterizzata soprattutto da felci delle più svariate specie, ma ciò che mi colpisce in particolare sono degli alberi ad alto fusto completamente saturi di acqua, marci, una leggera spinta e vanno giù, per poco che ce ne ritroviamo uno sulla testa. Dopo aver camminato per una quindicina di minuti il sentiero si interrompe improvvismente lasciando spazio ad una piccola valle attraversata da un fiume, dove centinaia di “sculture”, caratterizzate da pietre poste in equilibrio una sull`altra, conferiscono a quel luogo un senso di mistero e sacralità. Come tanti "balancers" hanno già fatto, lascio anch`io un segno del mio passaggio. Riprendiamo il nostro cammino e dopo due minuti siamo sospesi su di un ponte di legno ad ammirare sotto di noi le mitiche “blue pools”. I locals avevano ragione, ma la bellezza del luogo resta comunque inalterata.
Di nuovo alla guida, prossima tappa Fox Glacier, finalmente siamo sulla costa ovest, inizia la risalita verso nord. Sono davvero entusiasta all`idea di vedere un ghiacciaio, ma ancora di più quando facciamo la prima sosta sull`oceano, sperando magari di scavalcare quelle dune e scoprire delle onde fantastiche, purtroppo non è così, le onde ci sono, ma sono disordinate e insurfabili. Arrivati a Fox Glacier seguiamo subito le indicazioni per il ghiacciaio. La strada ci porta in un`enorme valle ad U solcata da un ampio fiume in piena le cui acque, torbide e verde cobalto mi fanno pensare che siamo davvero fredde. Siamo finalmente nel pargheggio del ghiacciaio, non sto più nella pelle, così dopo aver indossato qualcosa adatta al luogo ci incamminiamo. Ed eccolo...  dopo due curve il famoso ghiacciaio è davanti ai miei occhi. Lo spettacolo è surreale, riesco a sentire la vitalità della Terra, mi sembra di essere catapultato indietro nel tempo quando tutti questi processi naturali erano ancora attivi, intenti a modellare il nostro pianeta, è fantastico! Continuiamo a camminare, io mi fermo ogni attimo a raccogliere pietre, ad osservarle, mi fermo ad ogni ruscello che arriva giù a valle dalle vette laterali ad immergere la mia mano, mi fermo in silenzio ad ascoltare, ho voglia di sentirmi parte di quel momento. In una decina di minuti raggiungiamo il punto più vicino consentito, oltre è necessario essere accompagnati da guide. Che giornata, un` esperienza indimenticabile! Ritornati alle macchine, ci rimettiamo in moto per raggiungere il luogo in cui trascorrere la notte, guido io la carovana... beh, ci siamo persi! ma va bene così, sono troppo felice, cosa importa!

 Rain forest

Stone Balance
 Blue Pools (Da Google immagini)
 Costa ovest
 Costa ovest
 La valle
 Il ghiacciaio
Il ghiacciaio