venerdì 31 agosto 2012

n°45, "the surf highway"

Finalmente è arrivato il momento di scoprire la costa, è una soleggiata Domenica, ci sono onde ed il ristorante è chiuso, combinazione perfetta. La strada che costeggia la costa è la famosa Highway 45, “The surf highway”, il nome lascia sognare ad occhi aperti. Tim, un ragazzo inglese conosciuto al campeggio anche lui surfista, si è unito alla spedizione. Il paesaggio lungo la strada è incantevole, alla nostra destra l`oceano, a sinistra il monte Taranaki innevato. Guardandomi intorno mi rendo conto che l` attività vulcanica passata ha influenzato molto la morfologia del territorio che risulta particolarmente ondulata, tutte queste collinette sembrano tanti mini vulcani. Ci fermiamo lungo la strada per qualche foto, ne approfittiamo anche per consultare la guida di surf, ci sono circa una dozzina di spot che si susseguono, se ci fermiamo per controllarli singolarmente perdiamo mezza giornata. Optiamo per la rinomata destra di Stent Road un` onda con takeoff ripido, parete veloce e tubante con bassa marea. Guidiamo per altri venti minuti prima di trovare l` indicazione stradale per Stent, un` enorme masso sul quale è scritto a bomboletta “Stent Road” ed alcuni adesivi dei più famosi marchi di surf. Siamo quasi sul mare, giusto l`ultima curva... ci siamo, onde perfette pettinate da un leggero vento di terra sono davanti ai nostri occhi increduli. Il picco è abbastanza affollato circa una ventina di persone ma non dovrebbe essere un problema la frequenza dei set è abbastanza alta. Tim resta un po` perplesso non se la sente di entrare in acqua per via della grandezza delle onde, mi dispiace, non mi va di surfare da solo così gli propongo di continuare la ricerca, ma lui non esita ad incitarmi a tuffarmi in acqua. Ok, gli dico giusto un paio di ore e dopo ci mettiamo alla ricerca di uno spot adatto al suo livello. In dieci minuti sono in acqua a remare verso il picco, sono carico di adrenalina non vedo l` ora di prendere la prima onda ed urlare di gioia. È il momento, arriva la mia onda, è grande ed inizio a remare con tutte le mie forze, in un attimo senza neanche rendermene conto sono su, sto cavalcando questa enorma massa d` acqua che ha viaggiato a lungo attraverso l` oceano per regalarmi la sua energia, che meraviglia, che gioia!
Esco dall` acqua quasi esausto, Tim si complimenta con me per la prestazione, mi cambio in fretta e ripartiamo, prima però sosta pranzo obbligatoria a base di pie, sacra, qua in Nuova Zelanda. Ci dirigiamo verso sud per controllare un paio di spot che dovrebbero essere anche alla portata di Tim, sfortunatamente però in entrambi il vento, seppur debole, soffia dal mare rovinando completamente le onde. Ci consultiamo un attimo, alla fine decidiamo di ritornare a Stent, Tim ha intezione di provarci anche perchè ora, con la bassa marea, la grandezza delle onde si è di certo ridotta. Appena arrivati ci rendiamo subito conto che le onde sono effettivamente più piccole, Tim tira un sospiro di sollievo ed in un attimo è già nella sua muta e tavola sotto braccio che salta da una roccia all` altra come un grillo per raggiungere l`acqua. Cosa sto aspettando? Mi tuffo anch`io, si ricomincia!
Il sole inizia lentamente ad adagiarsi sull` oceano, noi siamo ancora in acqua, sfiniti, ma con l` umore alle stelle. Che giornata!


 Vista del monte Taranaki da Stent Road
 La destra di Stent Road
 Ci sono anch`io
 Bassa marea





sabato 18 agosto 2012

New Plymouth

New Pleymouth è una cittadina di circa 50mila abitanti, la più grande tra le città del distretto di Taranaki. Quest` ultimo ha una forma che richiama molto quella del nostro Gargano e nel suo centro sorge maestoso il monte Taranaki, uno stratovulcano ancora attivo di 2500 m. Taranaki è il nome che il popolo Maori ha attribuito inizialmente alla montagna, successivamente poi con l` arrivo degli inglesi il capitano Cook lo ha rinominato Mt Egmont in onore di lord Egmont che aveva promosso il suo viaggio oltre oceano. Attualmente entrambi i nomi hanno stessa importanza e sono usati indistintamente.
Sono trascorse un paio di settimane dal mio arrivo e fortunatamente, dopo aver speso quasi tutto durante il “driving thru NZ”, ho subito trovato lavoro come pizzaiolo al “Bella Vita”. Cherie, il boss, quando le ho confessato che dormivo in macchina si è subito preoccupata di trovarmi una sistemazione adeguata, così mi ha dato in prestito il camper in vendita di suo padre. Incredibile, mi ritrovo a vivere in un campeggio in riva al mare, il massimo per me, mi sveglio ogni mattina do uno sguardo all` oceano e se ci sono onde, caffè, muta e di corsa in acqua! Ci sono state un paio giornate davvero fantastiche con onde tubanti di un metro e mezzo circa e vento off-shore, il top per un surfista, sono restato in acqua fino allo sfinimento! C`è una cosa che mi ha particolarmente lasciato col fiato sospeso, quando alcuni giorni fà sono entrato in acqua alle otto del mattino, ho remato per raggiungere il picco (dove rompono le onde) e mi son seduto sulla mia tavola voltandomi indietro verso la spiaggia... la vista del monte Taranaki completamente innevato, senza parole, fino ad allora era sempre stato nascosto dalle nuvole, sono rimasto incantato per un bel po` prima di risvegliarmi e dacci dentro per prendere la prima onda della giornata.
Il lavoro al Bella Vita non è male, diciamo che ho portato una ventata di italianità modificando completamente il menù delle pizze e il loro modo di farle, che non sto qua a raccontarvi vi verrebbe da piangere, la gente comunque inizia lentamente ad apprezzare il cambiamento. Nel weekend do anche una mano in sala, mi diverto troppo quando devo ordinare ed i clienti cercano di pronunciare correttamente i nomi dei piatti italiani, io li consolo dicendogli che il tentativo non era male, ma alla fine rinunciano ed indicano sorridendo con il dito. Il ristorante non dista molto dal campeggio e nelle giornate di sole adoro andarci in skate sul lungomare e respirare l` oceano, mi trasmette calma, gioia e vitalità.
Sto trascorrendo davvero delle giornate fantastiche, anche se non nascondo che svegliarmi ogni mattina e mettermi alla guida per raggiungere una nuova destinazione sconosciuta un po` mi manca... questo desiderio di scoperta è innato in me, sicuramente da qui a pochi giorni mi lancerò alla scoperta della costa.

 La mia casa mobile
 Fitzroy Beach


 Monte Taranaki

giovedì 9 agosto 2012

Il falco

Ora posso svelarvi perchè ho iniziato il primo post di questo viaggio con il titolo “There is someone” e poi continuato per gli altri con tre puntini sospensivi.
In questa lunga avventura ogni volta che ho alzato lo sguardo al cielo c` era un falco che planava su di me, da nord a sud da est ad ovest, sempre presente! Ho avuto una strana sensazione, come se qualcuno mi stesse osservando e guidando lungo la strada... mi piace pensare che sia stato davvero così. Grazie!

martedì 7 agosto 2012

...

Il giorno seguente i primi 2 traghetti sono comunque cancellati, si salpa con quello delle 11, di certo questa traversata sarà da ricordare. Sono in fila all` imbarco da un bel po`, c`è tutta la gente che aveva prenotato per il giorno precedente ma non è riuscita a partire, siamo davvero in tanti. Dopo diverse ore di attesa finalmente si parte. Mi rimangio l` ultima frase, magari era meglio aspettare ancora un altro giorno... non appena siamo nello stretto il traghetto inizia ad andare su e giù come una giostra, c`è poco da  divertirsi però. Per evitare di sentirmi male mi sposto a poppa dove si risente meno il “dolce dondolio”, mi sdraio su di un divanetto, chiudo gli occhi e speriamo passi in fretta. Arriviamo finalmente a Wellington sani e salvi giusto un po` scombussolati con lo stomaco. 
Nei giorni passati ho pensato molto alla nuova destinazione una volta arrivato nell` isola del nord dove fermarmi per un po` e provare a cercare lavoro, Gisborne sulla costa est o New Plymouth su quella ovest? Non sono riuscito a decidere.
Sbarcato, la prima indicazione stradale che trovo è quella dell` autostrada n° 2 direzione est, Gisborne allora, di nuovo on the road sulle “care” strade della Nuova Zelanda. 540 km da percorrere e sono passate solo un paio di ore da quando ho lasciato Wellington, stanchezza e un leggero mal di testa mi accompagnano, ormai è buio, meglio fermarmi, mangiare qualcosa di caldo e riposare un po`. L` indomani mi sento decisamente meglio, è una bellissima giornata e mi rimetto subito in marcia. Dopo diverse soste lungo la strada, prima per visitare Napier, famosa per il suo centro completamente ricostruito in stile Déco dopo il terremoto del 1931 e poi per scoprire qualche onda nella penisola di Mahia, ma senza successo, arrivo finalmente a Gisborne al calar del sole. A prima vista non rimango particolarmente colpito, la cittadina mi appare trascurata, fatiscente e la gente del posto poco contenta di vedere una faccia nuova nei paraggi, magari domani alla luce del sole avrà tutto un altro aspetto. Trovo un campeggio dove poter trascorrere la notte, faccio una doccia calda, cucino un po` di pasta, due chiacchiere con la famiglia e poi a dormire.
Comincia un` altra giornata, l` aria è fresca ed il sole già alto, Gisborne infatti vanta di essere la prima città al mondo ad ammirare ogni giorno la nascita del nuovo sole. Arrivo in città carico di entusiasmo e determinazione per cercare lavoro, ho una lista di diversi ristoranti italiani e non dove provare a chiedere. Camminando per le strade del centro mi rendo comunque conto che le impressioni della sera precedente non sono poi cambiate così tanto, non mi sento per niente a mio agio e ho uno strano presentimento. Non consegno neanche un curriculum, non so cosa fare, ripartire subito o aspettare qualche giorno prima di decidere? É ormai primo pomeriggio, ho perso un bel po` di tempo girovagando senza meta con il continuo interrogativo nella testa, ma basta pensarci, proprio non mi sento di restare, si riparte, destinazione New Plymouth, c` è tutta la Nuova Zelanda da attraversare, 600 km da percorrere da est ad ovest ed ancora tre ore di luce, partendo ora riuscirei ad arrivare a Taupo prima di sera, giusto a metà strada... ennesimo pieno di benzina e via.
Lentamente il contachilometri srotola la sua sequenza di numeri, il tempo sembra non passare mai. Lungo la strada mi rendo definitivamente conto che non bisogna attenersi ai tempi di percorrenza di google map, almeno per la Nuova Zelanda, è buio e mancano ancora 50 km da Taupo. L`ultimo tratto di strada comunque mi piace davvero tanto, un infinito rettilineo, un cielo ricco di stelle ed uno spicchio di luna a farmi compagnia. Finalmente arrivo! 
Il sole bussa alla mia macchina, mi chiama, non posso perdere l` ennesima sua esibizione mattutina, sempre diversa, sempre emozionante ed intensa, che meraviglia!
Prima di ripartire controllo il livello dell` olio nel motore e del liquido di raffreddamento, la cara Holden ha la sua età e bisogna averne cura, tutto ok possiamo andare. Arrivo con estrema semplicità a Taumarunui, da qui in poi comincia l` autostrada n° 43 meglio conosciuta come “the forgotten highway” (l` autostrada dimenticata). Lo scenario è indescrivibile, una stada perlopiù ad una corsia che attraversa monti, valli, fiumi, ci sono mucche che pascolano tranquille, cavalli che corrono indisturbati, sembra che anche il tempo si sia dimenticato di questo luogo. Arrivo ad Ohura dove faccio una breve sosta e do uno sguardo allo stradario. Mi rendo conto che il tratto successivo, per più di venti chilometri, è indicato in sterrato, non riesco a crederci, troppo tardi per tornare indietro, magari è stato asfaltato! Sono sinceramente preoccupato, Ohura è un paesino fantasma nessuno nei paraggi a cui poter chiedere informazioni, almeno per rendermi conto di cosa mi aspetta, pazienza, non mi resta che incrociare le dita. Dopo circa cinque chilometri si comincia con lo sterrato, no, nessun asfalto. Procedo a circa 50 km/h è davvero difficile avere controllo ed aderenza a velocità maggiori, fidatevi ne so qualcosa! Sono nel mezzo del nulla, nessun altro a parte me su questa strada che si prospetta lunga e dolorosa. Dopo più di mezz` ora iniziano finalmente i primi tratti asfaltati, la civiltà è vicina, continuo a guidare imperterrito, l`asfalto è ormai continuo ce l`ho fatta! Raggiungo la connessione con l` autostrada n° 3 mancano 60 km, sono elettrizzato, speriamo bene!
Ci siamo, sono a New Plymouth e questa volta la prima impressione è più che positiva. Vado subito sul mare, mi siedo sulla sabbia e mi rilasso dopo questa lunga giornata guardando una decina di surfisti aspettare pazienti la loro onda e pensando che questo lungo viaggio sia ormai giunto al termine... ora comincia un` altra avventura!

Penisola di Mahia 
Sulla strada per Taupo
Alba a Taupo
Alba a Taupo
 
The forgotten highway
Il tratto di strada in sterrato
New Plymouth